Storia

Le prime scarpe furono preparate in epoca preistorica con pelli di animale o legno, ritrovamenti archeologici infatti attestano che il più antico paio di scarpe finora ritrovato risale a circa 9000 anni B.p., trovate negli Stati Uniti in materiale vegetale. Nelle regioni temperate le scarpe erano molto semplici (simili a moderni sandali), mentre nelle regioni fredde si usavano scarpe rivestite. La produzione di una scarpa era un processo complicato per l'epoca, per cui questi oggetti erano considerati articoli di lusso.

In epoca storica le scarpe divennero di uso comune. Tra gli antichi romani, come si vede dai dipinti ed affreschi, le scarpe più diffuse erano i sandali, ma la prima attestazione storica di cui si abbia testimonianza risale al periodo egizio e più precisamente all'Antico Regno, visibile nella cosiddetta "Paletta di Narmer", che prende nome dal faraone (mitologico) Narmer; su una dei due lati della tavoletta di scisto verde scuro, si nota un servo che porge al faraone un paio di sandali, ed è datata intorno al 3000 a.C. Intorno al 1300 a.C. gli Ittiti inventarono il sandalo a punta ricurva, mentre è risaputo che i popoli del deserto avessero già sandali infradito con suola molto larga per non affondare nella sabbia. Ritornando ai Romani ed ai loro sandali, le fonti iconografiche e storiche ci hanno tramandato che si potevano sfoggiare più di una ventina di tipi di calzature differenti, e, che le tendenze già erano in voga presso di loro.

Nel medioevo la popolazione comune portava scarpe di legno (zoccoli), di pelle o semplici pezze di stoffa che venivano avvolte intorno al piede.

Nel XIV secolo in Inghilterra e Francia si affermarono le poulaine, scarpe della nobiltà con la punta superiore ai 15 cm, moda questa che (si dice) sia tramontata alla fine del XV secolo con Carlo VIII di Valois Re di Francia in quanto avendo sei dita doveva portare scarpe dalla punta tronca.

Nel XVII secolo le scarpe in Europa vennero disegnate con tacchi alti, sia per gli uomini che per le donne, portate in auge dal Re Sole, che era piccolo di statura. Il tacco alto è rimasto fino ad oggi nelle calzature femminili, rimanendo invece talvolta solo in forma di tacco basso in quelle maschili.

Nel XVIII secolo a Venezia si affermò invece la scarpa "col pattino", una sorta di ciabatta-involucro che serviva per non sporcare la scarpa vera e propria durante i tragitti da casa a casa, una volta giunti a destinazione questo veniva sfilato e riutilizzato solo al momento dell'uscita.

Con l'inizio dell'Industrializzazione nel XIX secolo le scarpe furono prodotte in serie in fabbrica e oggi buone scarpe sono alla portata della maggior parte della popolazione nei paesi industrializzati, nonché in questo periodo nacque anche la moda degli stivali corti.